01 Progetto Video

RACCONTAR(SI)

laboratorio per la formazione di mediatrici interculturali  – Prato, Villa Fiorellli 29/08 – 4/09 2001

PROGETTO VIDEO
L’autobiografia e il corpo

Premessa
Il Laboratorio per la formatrice di mediatrici interculturali vuole sperimentare forme di apprendimento ed insegnamento basate su quei presupposti dell’intercultura largamente adottati nei corsi di “cultural studies” nella cultura anglosassone, dove si incontrano e incrociano legittimamente questioni di razza, classe, genere, età, sessualità. La sperimentazione avverrà tramite percorsi multiculturali e interdisciplinari che contaminano generi letterari e risorse — vari tipi di lett(erat)ura, l’informatica, l’uso di videocamera come strumento del raccontar(si). Il Laboratorio intende applicare — attraverso l’interazione, lo scambio, e l’analisi dei processi di trasmissione e apprendimento — una pedagogia critica della mediazione interculturale.
A questo scopo si ricihede al Centro Didattico Audiovisivo dell’Università di Firenze di mettere a disposizione le proprie risorse per editare e pubblicare un video sullo svolgimento del laboratorio.

Scopo del video
Vogliamo costruire a partire dai materiali autobiografici delle partecipanti una possibile forma di narrazione basata sulla rappresentazione visiva di sé, esplorando le forme del linguaggio dell’immagine in relazione alla similitudine fantastica, all’abitudine iconografica, all’associazione metaforica. Vogliamo parlare attraverso le immagini di come la percezione del proprio corpo / la percezione del corpo degli altri ha creato un percorso, ha modellato la persona, la sua storia.
Siamo convinte che il nostro corpo, così come si è presentato a noi, abbia condizionato fortemente la nostra vita, contribuisca a modellarla, a determinarla, a guidarla, frenarla….
E ci interessa anche chi crede che il suo corpo non l’abbia condizionata affatto, e pensa di aver attraversato immutata la trama di convenzioni e pre-post concetti sull’immagine, sulle aspettative, sulle pin-up; vorremmo fotografare anche questo immaginario super partes, e raccontare anche con queste visioni intatte una biografia credibile.

Richieste
Alle partecipanti al laboratorio chiediamo di portare con sé qualunque forma di materiale visivo che ritengano adatto alla propria auto-descrizione: foto poster cartoline video disegni, ma anche descrizioni a parole di immagini, metafore visive, animalesche ed extraterrestri, suggestioni di tutte le specie. In diretta durante il laboratorio, chiederemo alle partecipanti di parlare e di raccontarsi nella loro esperienza di relazione e di conoscenza di se’ legata al corpo e all’immagine del corpo, privilegiando un approccio metaforico visivo, e osservando se e come durante la narrazione avvengano dei cambiamenti di percezione e di posizionamento.

Output
Il video ha la doppia funzione di raccontare da una parte il percorso del laboratorio documentando le diverse fasi del lavoro, i momenti collettivi, didattici e spettacolari attraverso i “racconti” delle partecipanti, che non sono mai estratti dal contesto; dall’altra di fornire alle partecipanti, mediante la rielaborazione delle autobiografie visive – che verranno realizzate a laboratorio concluso in una fase successiva di montaggio – uno specchio aggiuntivo e un po’ atipico in cui osservare una versione possibile della propria immagine raccontata, le variazioni possibili di punto di vista su di sé, sulla propria collocazione relativa, sulla propria mutevole iconografia.

Ideazione e Soggetto: Liana Borghi, Elena Bougleux,  Cristina Vuolo
Coordinamento: Liana Borghi; Supporto tecnico: Centro Didattico Televisivo; Regia: Cristina Vuolo