Pubblicato nel Manifesto (cronaca fiorentina) del 13 marzo 2008 col titolo “I cento fiori del Giardino dei Ciliegi”
Aprivano la manifestazione dell’8 marzo scorso a Firenze sette giovanissime, i cui cartelli componevano la parola ECCOCI! Un bel modo per sottolineare che il femminismo guarda al futuro. Ma “il futuro ha un cuore antico”. Ritornano slogan degli anni ’70, ma anche il desiderio di capire che strada abbiamo percorso.
Secondo Mario Tronti, a partire dal 1968, quello delle donne è stato “l’unico caso di movimento che ha depositato pensiero”. Il femminismo è stato uno dei soggetti politici della seconda metà del secolo scorso, con cui anche gli uomini sono stati costretti a fare i conti. La forte vocazione politica del pensiero femminista, motivata dall’intento di sovvertire l’ordine del sapere, costruito dal punto di vista maschile, si è tradotta in un’intensa elaborazione teorica (Maria Luisa Boccia).
Il Giardino dei ciliegi è nato nel 1988, e lo slancio originario è ancora condensato, anche simbolicamente, nel logo, che allude – ironicamente e gioiosamente – ad un modo di vivere e pensare: un volto femminile con un cappello a cilindro e la scritta Centro IdeAzione Donna. Il nome lo dobbiamo a Christa Wolf, che all’inizio del romanzo “Guasto” (1987 dopo Cernobyl) scriveva: “Un giorno, di cui non posso scrivere al presente, i ciliegi saranno fioriti”. Il Giardino dei Ciliegi come un altro mondo possibile.
Dopo vent’anni, sentiamo il bisogno di una riflessione ampia e articolata sul femminismo: è vero che ha fatto disordine e non ha fondato un nuovo ordine (a quello non si può che mettere mano insieme, donne e uomini), ma ha comunque messo in crisi gli equilibri dati, ha reso più difficile la difesa, la sussistenza dell’ordine maschile/patriarcale). Parleremo di femminismi, ciascuno con una sua teoria/pratica politica, che si sono succeduti nel tempo, o sono coesistiti e coesistono in ambiti diversi. Chiameremo a confronto generazioni diverse per valutare le forme di continuità e discontinuità tra i diversi momenti.
Il tema del primo incontro (sabato 15 marzo ore 9.30-19) è esplicitamente a carattere storico, con contributi letterari e filosofici: Il femminismo italiano nel ‘900 fra teorie, letture e pratiche politiche (con una particolare messa a fuoco sugli anni ’70). Parleremo poi di Femminismi, corpi, culture, lavoro il 19 aprile e di Femminismi nella globalizzazione il 17 maggio.
In questi vent’anni abbiamo lavorato a una teoria/pratica politica per contribuire a cambiare la società ed i rapporti fra donna e donna, fra donna e uomo. Il desiderio e la consapevolezza di incarnare pensiero e azione nelle modalità del vivere hanno portato a costruire intrecci interessanti tra donne, associazioni, istituzioni, fra culture, scritture, espressioni artistiche, fino all’assistenza a progetti sociali come le adozioni. Sull’intercultura e sulla pace, sulla qualità del vivere urbano, su testi femminili di culture differenti, il Giardino, crocevia di esperienze e di elaborazioni, ha accolto nel tempo – e continua a farlo – momenti di riflessioni, performance, incontri, dibattiti.
La festa per i vent’anni proseguirà con altri appuntamenti.
Le donne del Giardino dei Ciliegi