*Ciclo d’incontri 1968-2018… pratiche, culture, movimenti, utopie…
* “Il DWF su Simonetta Spinelli (1986/1998)“
Presentato da Patrizia Cacioli e Teresa di Martino Coordina Liana Borghi 17 Febbraio 2018
Con questo incontro si apre il ciclo che vuole offrire momenti ed esperienze dal 1968 ad oggi, per riflettere sulla politica, sul pensiero e il movimento delle donne, caratterizzando così anche la ricorrenza dei trent’anni del Giardino. La storia tra Simonetta, autorevole esponente del movimento femminista romano e di diversi gruppi lesbici femministi, e DWF è la storia di un dialogo scelto come pratica, come strumento, come spazio di libertà. Emergono le conflittualità degli anni Ottanta, dove ritroviamo l’importanza della dimensione collettiva, della ‘piazza’, la necessità di ricollegare a una dimensione sociale e politica le differenti pratiche delle donne in lotta per la propria libertà. Vengono viste le urgenze attuali del lesbismo, tra la questione dei diritti e la sovversione del desiderio, rivolgendosi al pensiero di Simonetta come a un pensiero capace di interloquire a distanza di anni con il suo rigore e la sua ironia dissacrante.
*”Performatività della natura. Quanto e Queer” di Karen Barad (ETS, 2017)
Presenta Elena Bougleux (Università Bergamo) Coordinano Clotilde Barbarulli e Liana Borghi 26 Febbraio 2018
Karen Barad insegna Studi Femministi, Filosofia e Storia della Coscienza all’Università della California a Santa Cruz. Prende spunti dalla teoria femminista e dalla fisica intrecciandoli: nei suoi saggi nuove concezioni della materia portano a disimparare modi di vedere e sentire, di rivedere intra-attivamente nozioni di cambiamento, soggettività, tempo e spazio, fino anche a ridefinire i nostri modelli di società e di politica.
*“Autoritratto di gruppo” di Luisa Passerini (Giunti/Astrea, 1988)
Ne parlano Luisa Passerini, Enrica Capussotti e Laura Marzi Coordina Roberta Mazzanti 19 Marzo 2018
Muovendo dalla memoria più intima la scrittura di Luisa Passerini affronta – fra interviste e diario i percorsi di formazione degli anni Cinquanta e Sessanta, l’esplosione del ’68, luogo della memoria e dell’oblio, il femminismo… Cosa vuol dire rileggere oggi una tale originale e provocatoria autobiografia? “Quello che insegna il ’68, è che bisogna tenere gli occhi ben aperti perché qualcosa potrebbe arrivare, anche in questo momento che sembra così buio; potrebbe arrivare a sconvolgere gli equilibri costituiti, che non sono mai costituiti una volta per tutte…”.
*”Utero in affitto o gravidanza per altri? Voci a confronto”
a cura di Lidia Cirillo (Franco Angeli, 2017)
Ne parlano Eleonora Cirant e Alessandra Chiricosta Coordina Anna Picciolini 23 Marzo 2018
Molte cose sono state già dette e scritte sul tema dell'”utero in affitto” o della “gravidanza per altri”. La questione è oggetto di attenti studi e di infuocate polemiche. Il tema coinvolge problemi di ordine etico, scientifico, giuridico, storico, politico, sociale e di salute di non facile soluzione e che aprono diverse possibilità di riflessione. Il libro vuol rendere accessibile la discussione in ambienti diversi da quelli che già la frequentano attraverso interventi sintetici di persone che ne hanno scritto o che hanno competenze in merito, compreso quello politico e di movimento.
* “La ragazza che ero, la riconosco. Schegge di autobiografie femministe” (Iacobellieditore, 2018)
Ne parlano Roberta Mazzanti, Maria Alacevich, Marta Baiardi, Maria Pia Conte, Silvia Neonato e Giovanna Sissa 13 Aprile 2018
Molte donne, nei primi anni ’70, partecipano al movimento femminista che riempie le piazze in tutta Italia. Quelle giovani donne inventano anche una pratica politica definita “autocoscienza”, che era un sedersi in cerchio in piccoli gruppi consentendo a ciascuna di parlare partendo da sé. Questo ha segnato la vita di tutte ed è l’eredità che le ragazze del ’68 lasciano alle donne venute dopo. A quarant’anni di distanza, dieci protagoniste (Maria Alacevich, Marta Baiardi, Rossana Cirillo, Maria Pia Conte, Silvia Neonato, Marina Olivari, Giulia Richebuono, Giovanna Sissa, Elvira Boselli, Francesca Dagnino) di un collettivo femminista genovese si sono rincontrate, per raccontare che cosa è successo nel frattempo a ciascuna di loro e al mondo
* “Il ’68 e il movimento delle donne“
Ne parlano Elda Guerra e Federica Castelli. Coordina Clotilde Barbarulli 17 Aprile 2018
Uno scambio fra generazioni sul ’68 e il femminismo: Elda Guerra ha parlato del femminismo anni Settanta come di un movimento che viene da lontano ed attraversa il ’68 per andare oltre, sempre in un contesto transnazionale, dicendo, fra l’altro che la piazza era una delle forme ma non una espressione così precipua come nell’oggi, trovando il suo centro soprattutto nei gruppi di autocoscienza e poi nei luoghi di donne. Federica, presente con uno scritto inviato, sottolinea l’importanza di Non una di Meno che “mi ha permesso di tenere insieme la voglia di stare in piazza e le modalità plurali dell’agire politico di ciascuna sua realtà, così come le pratiche radicate nell’essere in presenza e nelle relazioni che avevo appreso dalle donne più grandi. Ho trovato un modo per legare le mie urgenze a delle pratiche, lette sui libri ma non solo, che mi erano state insegnate dalle donne incontrate nei luoghi femministi”.
* “Trilogia SCUM. Scritti di Valerie Solanas”
a cura di Stefania Arcara e Deborah Ardilli (Morellini, 2017)
Incontro con Stefania Arcara e Deborah Ardilli Introduce Liana Borghi 11 Maggio 2018
Parliamo della prima edizione italiana degli scritti di Valerie Solanas (1936-1988), figura cruciale della controcultura degli anni sessanta, icona del femminismo radicale statunitense e oggetto di rinnovato interesse da parte dei queer studies. Leggere o rileggere ora i suoi testi risente del rinnovato interesse per la radicalità del femminismo degli anni settanta, proprio nel suo porsi come movimento rivoluzionario capace di resistere all’integrazione culturale, puntando su una riconfigurazione globale dei rapporti sociali. Sono scritti che continuano a trovare risonanza in un presente ancora segnato dalla violenza maschile e in cui sessualità, riproduzione e lavoro sono più che mai al centro dell’agenda femminista.
* “Donne, razza e classe” di Angela Davis (Alegre, 2018)
Ne parlano Cinzia Arruzza e (curatrice) Marie Moïse (traduttrice) Conduce Liana Borghi 6 Giugno 2018
Attraverso le storie di alcune delle figure chiave della lotta per i diritti delle donne, delle nere e dei neri, e delle lavoratrici negli USA, Davis ricostruisce i rapporti tra il movimento quello abolizionista, gli episodi di sorellanza tra bianche e nere ma anche le contraddizioni tra un movimento prevalentemente bianco di classe media e le lotte e i bisogni delle donne nere e delle lavoratrici. Un testo che offre prospettive per il rinnovamento profondo di teorie, linguaggi e obiettivi del movimento femminista, in una fase storica come quella odierna segnata da una presenza crescente di donne migranti in Italia e in Europa, e un sempre più allarmante ritorno del razzismo.